domenica 24 giugno 2012

BOCCONCINI di POLLO alla BIRRA con SALSA di PANNA al SALE AFFUMICATO

Frotte di nubi ad isolare il sole di un pomeriggio bianco di assenza. Quando la luce si fa accecante, nell'aria immota che schiaccia il respiro, la mente non riesce a farsi spazio tra il bisogno di restare e quello di fuggire da sè. Coprono il sole, annientano tutto, fermano il tempo: niente si muove, è calma piatta. Ma una guerra silenziosa infuria là dentro, tra passi strascicati nel pulviscolo di una strada dimenticata, dove stan tutti nascosti, persino i vermi.
E perdi, perdi, perdi, perdi comunque, mentre aneli un azzurro lontano e dei fiori rosa e bianchi ormai stampati nella tua testa. E intanto si oscura tutto, diventa grigio il mondo ma il tuo cervello caleidoscopico gira e gira, inventa colori e forme laddove niente è, nell'assenza di colore disegna un mondo tutto per sè. E la strada è un serpente che striscia, nelle sue spire ipnotiche sparisce la polvere e tutto ha una luce nuova, la luce di un giorno nuovo che sorge. E poi una goccia, due, mille milioni di gocce a ripulire tutto. Saranno come lacrime benedette per  il tuo corpo che si nutrirà di nuova vita.


Questa semplice ricetta l'ho sperimentata venerdì sera in occasione di una cena in terrazza a casa di Elisa, serata gradevolissima e fresca perchè la sua casa è su una collina alle porte di Firenze. In effetti non è un piatto molto estivo ma data la brezza sì è potuto mangiare senza problemi, accompagnandolo con le schiacciatine che ci regala Joseph -il nostro pizzaiolo di fiducia vicino casa mia- ogni volta che andiamo a prendere la pizza. L'ultima volta ce ne aveva regalate una dozzina, le avevo congelate per non farle sciupare e ieri sera si è presentata l'occasione per gustarle: scongelate e ripassate un attimo in forno, perfette!
In merito alla birra da utilizzare per cuocere il pollo consiglio una buona birra corposa, io ho utilizzato una normale chiara single malt, però effettivamente sarebbe stata più adatta una doppio malto o addirittura una birra artigianale, un po' più saporita e forte, migliore anche per accentuare il sapore del sale affumicato. 









INGREDIENTI:

( per 4 persone )

- 1 kg di petti di pollo interi
- 250ml di Birra chiara
- 1 scalogno di medie dimensioni
- 100ml di panna da cucina
- farina
- olio evo
- sale affumicato in fiocchi

In una padella bella grande soffriggere lo scalogno tritato finemente in abbondante olio evo, quando avrà preso colore aggiungere il pollo tagliato a tocchetti e precedentemente infarinato, far colorire bene a fiamma medio-alta su tutti i lati e aggiungere la birra. Salare con sale normale senza abbondare ( è bene che rimanga non troppo saporito perchè dopo andremo ad aggiungere il sale affumicato ), abbassare la fiamma e lasciar cuocere circa 15 minuti, finchè il pollo non sarà cotto e la birra si sarà ritirata quasi tutta. Aggiungere la panna, lasciare sul fuoco massimo un paio di minuti, spegnere la fiamma, cospargere il pollo con un'abbondante macinata di sale affumicato e servire. 






There was nothing in the world
That I ever wanted more
Than to feel you deep in my heart

( "Pictures of you", The Cure )






mercoledì 20 giugno 2012

il CALCIO STORICO FIORENTINO

Sabato pomeriggio, mentre girellavo per il centro nelle ore calde di questa estate finalmente arrivata, mi sono ritrovata nel bel mezzo del Corteo del Calcio Storico Fiorentino: una sorpresa inaspettata e piacevolissima, che mi ha vista osservare, filmare e fotografare un evento a me molto caro, che come cittadina di Firenze sento il dovere di raccontarvi e mostrarvi. 
Non ho intenzione di tenere qui un trattato su questo gioco tradizionale, che si gioca in Firenze ormai dalla fine del Quattrocento, chi volesse notizie più approfondite su quest'evento può trovare tutti i dettagli qui.
Mi piace però raccontarvi quanto mi abbia emozionato veder sfilare i numerosissimi figuranti - oltre 500 persone -  con i costumi tipici, i gonfaloni delle Arti e dei Mestieri, i cavalli, le colubrine che annunciano le cacce segnate, i tamburi i pifferi e le trombe, nonchè i giocatori delle quattro squadre rappresentanti i quartieri storici di Firenze - San Giovanni, Santa Croce, Santo Spirito e Santa Maria Novella - che in un lento corteggio camminavano per le vie della città perpetrando una tradizione antica e molto sentita da tutti i fiorentini. 
Il Calcio in Costume può essere considerato il padre del calcio o ancor più del rugby, infatti le partite non sono proprio all'acqua di rose...effettivamente i giocatori se le danno di santa ragione mentre cercano di segnare le "cacce" all'interno delle porte avversarie. 
Domenica prossima io e le mie amiche assisteremo alla partita finale nella bellissima Piazza Santa Croce, dove si disputerà lo scontro tra Bianchi e Azzurri, e termineremo la giornata assistendo ai fuochi di San Giovanni patrono di Firenze, sparati dal piazzale Michelangelo.

Dedico questo post al mio babbo, orgoglioso Fante di Palazzo per quasi trent'anni.




Ed  ora una carrellata di foto che mostra alcuni dei figuranti nel loro costume tradizionale. La qualità non è proprio eccelsa ma provate voi a farvi spazio tra la folla con un Nebbia curioso e smanioso di abbaiare ai cavalli, alla vitella e soprattutto ai tamburini e al loro rullo! 
 
Nobili Cavalieri 
Passaggio dei bombardieri con le colubrine 
La Vitella con il bovaro
Gonfaloniere degli Albergatori e davanti gonfalone dei Vinattieri
I giocatori Azzurri di Santa Croce

I giocatori Verdi di San Giovanni


Bandierai degli Uffizi 
Sbandieratore

Sbandieratore
Bandieraio di Firenze 






Santa Maria Novella
E sì, c'ero anche io!

venerdì 15 giugno 2012

INSALATA di FARRO in VERDE

LA BELLEZZA -e la fatica- DELL'ESSERE DONNA:
LIBERA INTERPRETAZIONE del FEMMINIL COMPORTAMENTO

Pomeriggio di shopping consolatorio. Preventivato da qualche giorno, desiderato dopo un periodo di risparmio forzato, sognato perchè so che mi fa bene. Peccato che anche per questa azione ci voglia il giorno giusto, o meglio è necessario essere predisposti, fisicamente e mentalmente, a vedersi con indosso la roba che si prova. Io ero tutt'altro che predisposta. Più che altro ero stanca morta, nervosa quel tanto che basta per rendermi intollerante verso qualsiasi tipo di relazione sociale che non andasse al di là del "buongiorno, posso dare un'occhiata?" e soprattutto mi sentivo gonfia, brutta e qualsiasi cosa mi sarebbe stata male, già lo sapevo. 
Ma quando noi donne ci mettiamo in testa una cosa, si sa, c'è poco da fare. E pomeriggio di shopping sia. 
Girello per un negozio "mezzo bene", toccando, guardando, annusando ( mai sottovalutare l'olfatto, senso comunemente bistrattato ma estremamente sviluppato e tenuto di gran conto dalla sottoscritta ), con aria distratta e la ruga d'espressione perenne tra le sopracciglia, altrimenti detta: keep out, danger! Al che si avvicina un commesso sfoderante quello che credo essere il suo miglior sorriso, chiedendo se ho bisogno di aiuto. 
- "Cerco qualche canottierina elegante...insomma qualcosa per la sera...oddio, elegante, un po' per benino via...vabbè insomma, qualcosa in stile mio..." e con le mani indico me stessa, che sfoggio pantaloni della tuta super larghi, scarpe da ginnastica, canottiera "scrausa", capelli raccolti in uno chignon ( cha fa tanto chic, la mia più che altro era una crocchia ), campanella al naso e trucco degli occhi che mi portavo in giro dalla mattina alle sei, e che dopo una mattinata a lavoro che definire intensa è dire poco, si era ridotto ad una macchia nera sfumata, che rendeva il mio aspetto ulteriormente trasandato. Non che il mio look si discosti molto da questo in realtà, ma quando è troppo è troppo, anche per me. 
Al che il commesso mi guarda con aria interrogativa e forse anche con un po' di disprezzo-compassione, iniziando a mostrarmi maglie improbabili di ogni genere, brillantinate, sbrilluccicose e paiettate. Al quarto sguardo deve aver capito che proprio no, non erano il mio genere. La scelta successiva è ripiegata  su magliette larghe, sdrucite, sgualcite, fintamente macchiate e bucate....ok, no, così no, ti ho chiesto qualcosa per la sera, non un abbigliamento gipsy-hippy o definiscilo come ti pare, che per giunta vuoi vendermi a suon di 70 euro al pezzo. 
Già quasi esaurito, il commesso mi tira infine fuori dal cilindro un quattro-cinque pezzi decisamente più adatti, che volo a provarmi con il portamento di una gruccia e che immaginate quanto bene saranno stati abbinati ai suddetti pantaloni della tuta, informi e senza verso...
"no questa troppo stretta, questa troppo larga, questa mi sta malissimo..." le provo e riprovo due tre volte, facendogli perdere un mucchio di tempo mentre si ostina a cercare di convincermi che secondo lui mi stanno tutte bene, ma ovviamente lui non fa testo.
Voglio solo uscire da qui il prima possibile per non vedere più quell'immagine nello specchio, così decido per quella che mi sta meno peggio e che costa meno ( il che è molto ma molto relativo ), arrivo alla cassa e quando sta per battere lo scontrino, felice di essersi finalmente liberato di me, sfoggio il mio sorriso migliore e gli chiedo: "senti, ma a livello di coprispalla hai qualcosa?"
Commesso con faccia priva di espressione, resta immobile per qualche secondo per evitare di utilizzare le sue grosse mani per stringerle intorno al mio piccolo collo, mostra un encomiabile savoir faire e mi dice: "ceeerto..."
Stanco di me e dei miei capricci mi mostra il capo perfetto: colore giusto, forma giusta, tessuto giusto, adatto a qualsiasi occasione e praticamente abbinabile a tutto quello che ho nell'armadio. Con gli occhi che mi si riempiono nuovamente di vita e senza nemmeno provarlo, incurante del fatto che mezzo metro di stoffa costa la bellezza di 99 euro, il commesso attonito mi sente pronunciare queste parole: "Lo prendo. Però la canottiera no." 
Valle a capire le donne




Oggi un primo freddo di facile esecuzione, completo e di gusto leggero, pratico per essere trasportato, da una scampagnata alla spiaggia o, per i meno fortunati, ideale per la pausa pranzo a lavoro.

INGREDIENTI:

- 200 g di farro
- 300 g di fagiolini burrini
- 200 g di mozzarella di bufala
- 100 g di tonno
- 30 g di pinoli
- basilico

Lessare i fagiolini puliti in acqua bollente salata, scolarli con la schiumarola e cuocere il farro al dente nella stessa acqua. Scolarlo e lasciarlo raffreddare. Tagliare i fagiolini freddi in piccoli pezzi, unire i pinoli, il tonno sgocciolato e la mozzarella a dadini, aggiungere il basilico tagliato a filini, condire con abbondante olio evo e mescolare il condimento al farro. Porre in frigorifero avendo cura di toglierlo dal frigo almeno mezz'ora prima di servire ( La mia versione prevede anche l'utilizzo di succo di limone - abbondante - ma se mi conoscete un po' saprete che ne sono una patita...secondo me ci sta bene ma io non faccio testo, quindi a voi la scelta se aggiungerlo o no... ).

Non voglio essere una ribelle
Non voglio convincere tutti quanti
Che son cresciuta più negli ultimi mesi
Che gli ultimi anni;
Non voglio guardare per forza il cielo
Per poi sentirmi una sua parte
Non voglio le stelle né chi
Per essere stella si mette da parte

( "L'amore e basta", Giusy Ferreri )


lunedì 11 giugno 2012

PLAGIO

Stamattina navigavo in rete cercando qualche idea per una ricettina da preparare questa sera, e digitando su google la parola "burrata" mi è apparsa la mia ricetta degli gnocchetti di patate alla crema di burrata e zafferano, una delle prime che avevo pubblicato sul  blog. Guardando la pagina delle immagini poi mi sono accorta che risultavano esserci due foto della mia ricetta, una era effettivamente la mia ( e il link rimandava infatti al mio post ), mentre l'altra, maldestramente ritagliata, aveva il link di un certo cucina.figoo.it . Trovando la cosa alquanto sospetta ho aperto la pagina alla quale il link mi rimandava ed eccomi apparire la mia ricetta: stessi ingredienti, stesse dosi, persino il consiglio finale, con frase leggermente modificata, di grattugiarci sopra del pecorino stagionato "per conferirgli un gusto più deciso". Non vi dico lo stupore. Al che ho commentato identificandomi, accusando il sito di "furto" e dicendo alla fantomatica autrice, in parole povere, che si doveva vergognare.
Poche ore dopo, andando di nuovo a verificare, ho scoperto che la ricetta è stata rimossa, così da insabbiare tutta la faccenda. Peccato che la cosa sia tuttora dimostrabile, dato che su google immagini, digitando le parole gnocchi burrata e zafferano le fotografie appaiono ancora, solo che quando clicchi sul loro link si apre semplicemente il sito, senza andare alla ricetta che, per ovvie ragioni, è stata eliminata. 


La burrata è un latticino
350 × 250 - 53 kB - php
cucina.figoo.it

Navigando nel sito mi sono resa conto essere un contenitore di ricette postate da vari autori ( o presunti tali, a quanto pare ), e che la mia ricetta è stata letteralmente rubata dalla signora Angelarosa Pinto. Mi auguro per le altre foodblogger che il mio sia stato solamente un caso sfortunato e che le altre ricette da lei create siano frutto della sua mente, anche se la vedo dura...Perchè tutte sappiamo bene quanto tempo e quanto impegno richieda ideare, creare e fotografare una ricetta, scegliere le parole giuste per spiegare la preparazione, indicare dosi esatte, tempi precisi e rischiare anche di generare benevole "discussioni" in famiglia, perchè prima di portare in tavola un piatto lo dobbiamo fotografare, dopo aver creato il set, dalla giusta angolazione e con la giusta luce, rischiando di far freddare, smontare e sgonfiare la preparazione.
Credo che il bello di questo "mondo" sia proprio questo: pensare un ingrediente, abbinarlo ad un altro, immaginarne il sapore nel loro connubio, deciderne la consistenza, ideare la presentazione, armarsi della nostra amata macchina fotografica e immortalare quell'attimo. E poi saper descrivere con parole, frutto della propria testa, quello che quel piatto è capace di trasmettere, che sia un ricordo, una sensazione, un'associazione di idee, una speranza...far sì che quel cibo in quel piatto non sia un'asettica messinscena  ma il frutto di un amore per la cucina e per tutto quello che le ruota attorno che fa di ogni ricetta un'esperienza unica.

Quindi il torto più grande, cara la mia Angelarosa, te lo sei fatta da sola.




COME un BRONCIO MATTUTINO e una RUGA d'ESPRESSIONE sulla FRONTE si TRASFORMANO in POCHE ORE in un SORRISO e POI in una RISATA che DA DENTRO ARRIVA alla BOCCA DONANDOMI PACE...la BELLEZZA delle COSE INASPETTATE che MI RICORDA QUANTO è BELLO STARE BENE...dico grazie a questa giornata di vento e sole e nuvole bianche spumose.

"Push to the left, back to the right
Twist and turn 'til you've got it right"

( "Get the balance right", Depeche Mode )







lunedì 4 giugno 2012

MALLOREDDUS PROFUMATI





Un po' di colore questa sera sulla mia tavola, sapori d'estate per un primo semplice e profumato.
Agognata estate, mai così tanto attesa, come quando si era ragazzi e si contavano i giorni perchè la scuola finisse e iniziassero le vacanze. Bisogno di sole e cielo terso, di un bagno nel mare e di un taglietto in un dito che l'acqua salata farà frizzare. C'è voglia di uscire di casa di sera, di respirare l'odore di una pineta e trovare le lucciole nel buio. Vedere sorrisi di anziani in canottiera, con la camicia aperta seduti sulla panchina di una piazza di quartiere, a sventagliarsi con un foglio di carta mentre i nipotini si sporcano le dita con il gelato che cola da un cono.  Sentire le risate di una cena tra amici dalla finestra spalancata di un primo piano, immaginando fette di cocomero e una partita di carte. Aspettare che i giorni passino senza fretta, tra un cinema all'aperto e una sagra, scacciando zanzare e ascoltando il rumore dei grilli. Uscire alle sei e un quarto del mattino per andare a lavoro, fresca di doccia sentendo sulla pelle  quell'arietta fresca che ti risveglia...e tornare nella penombra di casa sarà un sollievo quando il sole di metà giorno batterà forte sulla mia testa. E poi chiacchiere con le amiche perchè le sere sono più lunghe e i posti più belli, e i progetti tanti.
Ho bisogno di togliermi le scarpe e appoggiare la pianta del piede, tutta quanta, su questa benedetta Terra: non importa se sulla sabbia, su un prato umido, su una pietra o anche su un fottutissimo asfalto, voglio sentirla, forte, sotto di me.

Un augurio speciale a mio fratello e Laura, nel loro primo anniversario di matrimonio. 



INGREDIENTI:

- Malloreddus
- pomodori ciliegini
- 1 spicchio d'aglio in camicia
- erbe aromatiche ( io basilico, prezzemolo, menta )
- scorza di limone
- olio evo

Scaldare in una padella uno spicchio d'aglio in camicia in 3 cucchiai d'olio evo, tagliare a metà i pomodorini e saltarli in padella quando l'olio sarà ben caldo, togliere l'aglio, abbassare la fiamma e lasciarli appassire per qualche minuto. Cuocere i malloreddus in abbondante acqua salata, scolarli al dente e saltarli nella padella col pomodoro, aggiungere le erbe aromatiche sminuzzate e la scorza di limone. Impiattare, aggiungere un filo d'olio crudo e una spolverata di pepe nero macinato.





C'è un giorno che ci siamo perduti 
Come smarrire un anello in un prato 
E c'era tutto un programma futuro 
Che non abbiamo avverato

È tempo che sfugge, niente paura 
Che prima o poi ci riprende 
Perché c'è tempo, c'è tempo c'è tempo, c'è tempo...
 

[...]

Dio è proprio tanto che piove...

( "C'è tempo", I.Fossati )




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