mercoledì 29 febbraio 2012

VACANZE ROMANE: LE PUNTARELLE, QUESTE SCONOSCIUTE

Qui a Roma il tempo è splendido e complici gli uccellini che mi hanno svegliata cinguettando, il sole caldo e una mattinata di shopping all'aria aperta mi è venuta voglia di qualcosa di leggero e fresco per pranzo. Vagando tra le cassette della frutta ho scovato queste belle puntarelle, tipiche della zona, che io da fiorentina non avevo mai assaggiato. Mi son detta che questo era il momento migliore per conoscerne il sapore, quindi le ho comprate, mentre nella mia testa già frullavano mille idee su come prepararle. La ricetta tradizionale le vuole crude, condite con una salsa ottenuta da olio, aglio, aceto e alici. Gustose..."e se invece le condissi in altro modo e ci aggiungessi qualche scaglia di questo bellissimo pecorino romano fresco?" pensavo tra me e me mentre i miei occhi vagavano tra i banchi dei prodotti tipici. "Ok, va bene la salvaguardia della linea, ma non sarebbero perfette accompagnate  da una bella fettona di questo pane di Lariano?"
Quindi ecco la mia ricetta per una fresca insalata di puntarelle.

PUNTARELLE AL LIMONE, PINOLI E PECORINO ROMANO FRESCO

INGREDIENTI:
- 1 cespo di catalogna spigata
- succo di limone
- una manciata di pinoli
- un pezzo di pecorino romano fresco
- olio evo
- pepe nero qb

La preparazione delle puntarelle è un procedimento un po' lungo, io me lo sono risparmiato comprandole già pulite e in ammollo, ma mi sono documentata su come fare. Lavare bene il cespo di catalogna, eliminare le foglie esterne più dure, ricavare dalle parti interne, da cui va eliminato il gambo, delle striscioline sottili, sciacquarle bene e metterle a bagno in acqua fredda, meglio se con ghiaccio, per almeno un'ora, o almeno fin quando le foglioline non si saranno arricciate e saranno diventate croccanti. Scolarle, asciugarle, disporle sul piatto e condirle con un'emulsione di olio evo, succo di limone, sale e pepe. Aggiungere i pinoli e le scaglie di pecorino.


Questa bellissima canzone di De Andrè la dedico a tutti voi e alle acciughe felici, che sono state fortunate e non sono finite nel mio piatto, come tradizione romana avrebbe voluto.

Le acciughe fanno il pallone 
Che sotto c'è l'ala lunga
Se non butti la rete
Non te ne lascia una
Alla riva sbarcherò 
Alla riva verrà la gente
Questi pesci sorpresi li venderò per niente
Se sbarcherò alla foce 
E alla foce non c'è nessuno
La faccia mi laverò nell'acqua del torrente

( da "Le acciughe fanno il pallone" )

martedì 28 febbraio 2012

LA MIA TORTA DI MELE

Sono a Roma, sono in ferie e mi gusto ogni minuto con un'estrema rilassatezza dedicandomi a ciò che mi piace fare, che equivale principalmente a passare il tempo con Luca. Dato che adesso sta lavorando mi dedicherò ad uno degli altri piaceri della mia vita, cucinando una bella torta per quando tornerà a casa. Mi sento leggera, spensierata, rinnovata nel profondo, quindi niente di elaborato ma ingredienti semplici che cuocendosi sprigionino quel profumo che sa di casa, di coccole sul divano nella calda penombra di una sera di fine inverno.  Questa è una delle prime torte che ho imparato a cucinare insieme alla mia mamma, perché è di facile esecuzione e veloce da preparare ma molto buona, perfetta per la colazione o per una merenda. E' anche estremamente leggera, senza burro e senza olio, così si limitano i sensi di colpa!


INGREDIENTI:
- 4 mele Golden
- 1 bicchiere di zucchero bianco
- 2 uova
- 1 bicchiere e mezzo di farina 00
- 1 bicchiere di latte
- 1 bustina di lievito per dolci
- 1 pizzico di sale

Montare un uovo e un tuorlo con lo zucchero, aggiungere la farina, il latte infine il lievito e un pizzico di sale. Sbucciare le mele, tagliarle a fettine sottili e aggiungerle all'impasto. Mescolare bene, versare il composto in una teglia imburrata e cuocere in forno già caldo a 180° per circa 40 minuti.



Mi sembra perfetta la compagnia di Ella Fitzgerrald in Prelude to a kiss. Me lo merito stasera no?

Oh how my love song gently cries
For the tenderness within your eyes
My love is a prelude thet never dies
A prelude to a kiss





domenica 26 febbraio 2012

PIZZOCCHERI ALLA ZUCCA E LARDO DI CINTA SENESE

Domani parto per Roma, a godermi finalmente una settimana di - meritate - ferie dal mio fidanzato. Così oggi, in questo clima a cavallo tra la tanto attesa primavera e gli strascichi dell'inverno ho deciso di cucinare un piatto che porti con sè i colori e i sapori della stagione che sta passando, un piatto caldo e un po' invernale che unisca la delicatezza della zucca con il sapore più deciso del lardo.




INGREDIENTI:
( per due persone )
- 180 g di pizzoccheri
- 400 g di zucca pulita
- 50 g di lardo di cinta senese a fette sottilissime
- 1 spicchio d'aglio
- 1 rametto di rosmarino fresco
- olio evo

Pulire la zucca e tagliarla a dadini, in padella scaldare l'olio con lo spicchio d'aglio e il rosmarino, quando l'aglio sarà bello dorato aggiungere la zucca, salare e pepare e lasciar cuocere per circa 15 minuti, eventualmente aggiungendo un po' d'acqua calda, finchè la zucca non sarà quasi disfatta. 
Cuocere i pizzoccheri in acqua salata, quando saranno al dente scolarli e saltarli in padella con la zucca. Impiattare, coprire con le fettine di lardo, guarnire con rosmarino fresco e servire subito.





Per la colonna sonora ho scelto l'album Parachutes dei Coldplay, in particolare la canzone Yellow, che banalmente associo al colore della zucca e più profondamente ad un periodo lontano della mia vita, quando ancora andavo a scuola e tante esperienze le dovevo fare, quando le sciocchezze sembravano problemi insormontabili e il mio futuro era tutto da decidere...ma penso anche a quante piccole grandi cose ho costruito da allora. Ci penso senza rimpianti, solo con un po' di serena nostalgia.

So then I took my turn
Oh what a thing to have done
And it was all "Yellow"
Your skin
Oh yeah your skin and bones
Turn into something beautiful
And you  know
You know I love you so 


giovedì 23 febbraio 2012

CHEESECAKE AI MUESLI CON GELATINA AL KIWI


Oggi voglia di colori, complice questa giornata di primavera anticipata, voglia di stare a finestra aperta, di rinfrescare l'aria di casa e quella del proprio animo, di raggi di sole tiepido che battano sulla pelle e respirare a pieni polmoni l'odore della campagna che sta per risvegliarsi, mentre vado a passeggio con Nebbia. Non c'è giornata migliore per sperimentare questa ricetta che mi frulla in testa da alcuni giorni: un simil cheese cake in bicchiere con un fondo di muesli al posto dei soliti biscotti. E un bel verde a dare colore e ad infondermi un po' di energia positiva. Non ho usato la colla di pesce perché non era necessario che il dolce fosse particolarmente compatto.

INGREDIENTI:
( per 2 bicchieri )
- 160 gr di philadelphia
- 100 ml di panna fresca
- 100 gr di muesli neutri
- 50 gr di burro
- 2 kiwi
- 2 cucchiai di zucchero bianco
- 1 cucchiaio di zucchero di canna
- 1 cucchiaino di maizena
- succo di mezzo limone

Sbriciolare i muesli e impastarli con il burro a temperatura ambiente; riempire il fondo dei bicchieri con il composto e compattarlo bene. Montare la philadelphia con un cucchiaio di zucchero bianco, aggiungere il succo di limone e la panna che avrete montato con l'altro cucchiaio di zucchero bianco. Versare il composto sul fondo di muesli e riporre in frigo. Tagliare i kiwi a pezzi, far sciogliere lo zucchero di canna sul fuoco e prima che inizi a caramellare aggiungere la frutta, schiacciandola con una forchetta. Quando sarà ben ammorbidita frullare e rimettere sul fuoco aggiungendo la maizena per far addensare. Lasciar freddare e poi utilizzare la gelatina per guarnire i bicchieri di cheese cake. Riporre in frigo e servire dopo almeno quattro ore. 

Prima di abbassare il volume dello stereo per evitare che i vicini chiamassero la polizia, Battiato mi deliziava con le sue frasi:

Ti proteggerò dalle paure dell'ipocondria
Dai turbamenti che da oggi incontrerai per la tua via
Dalle ingiustizie dagli inganni del tuo tempo
Dai fallimenti che per tua natura normalmente attirerai
Ti proteggerò dai dolori e dai tuoi sbalzi d'umore
Conosco le leggi del mondo e te ne farò dono
Supererò le correnti gravitazionali 
Lo spazio e la luce per non farti invecchiare
Perché sei un essere speciale ed io avrò cura di te

La mia Cura di oggi sarà la positività.





domenica 19 febbraio 2012

SFORMATINI DI MERLUZZO E BROCCOLI

Un sabato libero dal lavoro, dedicato alla casa, a me stessa e a Nebbia (il mio cane nda). Giornata quindi di totale relax e ieri sera avevo voglia di qualcosa di leggero ma anche di cucinare un po'. Quindi ho ideato una ricettina con il filetto di merluzzo e i broccoli che erano destinati ad essere mangiati per cena semplicemente al vapore. 

INGREDIENTI:
- 400 gr di filetto di merluzzo
- 250 gr di broccoli
- 1 patata grande
- 1 uovo
- 1 bella fetta di pane raffermo
- 1 pezzo di ricotta salata
- 1 ciuffo di prezzemolo
- pangrattato
- latte
- olio evo

Mettere a bagno la mollica di pane nel latte; lessare la patata e i broccoli tagliati a pezzi in acqua salata e contemporaneamente cuocere i filetti di merluzzo sul vapore della pentola. Una volta cotti frullare le verdure e il merluzzo nel mixer, amalgamare con l'uovo, il prezzemolo tritato, la mollica strizzata e sbriciolata, la ricotta salata grattugiata. Regolare di sale, pepare e aggiungere un paio di cucchiai d'olio evo. Ungere gli stampini e cospargerli di pangrattato, inserire il composto compattandolo e livellandone la superficie, infornare a 180° per circa 20 minuti. Capovolgere gli stampini sul piatto, guarnire con un filo d'olio crudo e servire tiepidi. 



Preparo il piatto con le luci soffuse e con una calma assoluta ascoltando Canzoni di De Andrè, l'ironia dolceamara delle sue storie in musica, le sue parole pungenti e dissacranti, la poesia di ogni suo verso.

Una gamba qua una gamba là gonfi di vino
Quattro pensionati mezzo avvelenati al tavolino
Li troverai là col tempo che fa estate e inverno
a stratracannare a stramaledir le donne il tempo ed il governo.
Loro cercan là la felicità dentro a un bicchiere 
Per dimenticare di esser stati presi per il sedere
Ci sarà allegria anche in agonia col vino forte
Porteran sul viso l'ombra di un sorriso tra le braccia della morte.

( da "La Città Vecchia" )

venerdì 17 febbraio 2012

VELLUTATA DI RADICCHIO ROSSO CON GRANELLA DI NOCI

Belli tondi e corposi fanno capolino i radicchi dalla cassetta della verdura: stasera una bella crema a riscaldare la serata decisamente ancora invernale. 

                        

INGREDIENTI:
( dosi per due persone )
- 2 cespi di radicchio tondo rosso
- 4 patate medie
- 1 spicchio d'aglio 
- 250 ml di latte
- 5 noci ridotte in granella
- pecorino romano

Tagliare a listarelle il radicchio dopo averlo lavato e asciugato, in una casseruola scaldare 4 cucchiai di olio evo con l'aglio intero pelato, quando avrà preso colore saltare il radicchio, farlo appassire poi aggiungere le patate tagliate a tocchetti, coprire con acqua che avrete scaldato in un pentolino, regolare di sale e far cuocere per circa 20 minuti, finché le patate non saranno morbide. Frullare il tutto e rimettere sul fuoco con il latte per qualche minuto, deve risultare una crema omogenea e abbastanza densa. Servire in una scodella cospargendo la vellutata di granella di noci, pecorino romano, una spolverata di pepe nero macinato e filo d'olio buono.

Mi accompagnano nella preparazione di questo piatto le parole di Bob Dylan in Ballad of a thin man:






because something is happening here
but you don’t know what it is
do you, Mister Jones

...note un po' cupe come il colore violaceo scuro del radicchio ma morbide e scorrevoli come la consistenza delicata della vellutata quando scende per la gola e arriva a deliziare lo stomaco, col suo gusto cremoso e un po' amarognolo reso forte dal sapore deciso del pecorino romano.






lunedì 13 febbraio 2012

GNOCCHETTI DI PATATE ALLA CREMA DI BURRATA E ZAFFERANO


Con il freddo di questi giorni tanta voglia di rintanarmi in casa e dedicarmi un po' alla cucina,  voglia di cose fatte a mano, preparate con calma e dedizione mentre dalla finestra si vedono i fiocchi di neve che scendono e il vento soffia forte. Questa ricetta unisce la tradizione ad un pizzico di originalità, ho deciso infatti di condire i classici gnocchi di patate fatti in casa con una salsa di burrata aromatizzata allo zafferano. Il risultato è stato soddisfacente, sapore molto delicato, gli gnocchetti si scioglievano in bocca e a mio avviso si sposavano perfettamente con la  crema di burrata. 

INGREDIENTI: 

- 600 gr di patate rosse
- 150-200 gr di farina
- sale
- 300 gr di burrata
- zafferano

Lessare le patate con la buccia, una volta cotte spellarle ancora calde e tritarle nel passatutto. Lasciarle freddare dopo averle salate ed aromatizzate con un po' di noce moscata. Impastare su una spianatoia le patate con la farina fino ad ottenere un impasto omogeneo; arrotolare l'impasto e formare dei cilindri dello spessore di un dito, tagliare quindi dei cilindretti che andranno poi passati sui rebbi di una forchetta per formare gli gnocchetti. 



Sciogliere lo zafferano in poco latte caldo, frullare la burrata, unire al latte e scaldare sul fuoco affinchè si addensi un po'. Cuocere gli gnocchetti in acqua salata, scolarli e adagiarli sulla crema di burrata, cospargere di pepe nero macinato al momento e condire con un filo d'olio evo.
Il sapore è molto delicato, per conferirgli un tocco un po' più deciso si può grattugiarci sopra del pecorino stagionato.


Come ogni momento della mia vita anche questo è legato ad una musica, una colonna sonora che rimane impressa nelle immagini e nei ricordi che conservo in testa. Così, mentre impastavo patate e farina dentro il mio maglione lanoso extralarge e gli gnocchetti si formavano uno ad uno tra le mie dita le note di Sud -il nuovo album della Mannoia- riempivano l'aria e la nascita di questo piatto la ricorderò con queste bellissime parole:

Il tempo non ti aspetta
Ferisce questa terra dolce e diffidente
Ed ho imparato a comprendere l'indifferenza che ti cammina accanto
Ma le ho riconosciute in tanti occhi le mie stesse paure
Ed aspettare è quel segreto che vorrei insegnarti
Matura il frutto e il tuo dolore non farà più male
E adesso alza lo sguardo 
Difendi con l'amore il tuo passato
Ed io da qui ti sentirò vicino


mercoledì 8 febbraio 2012

UNA FETTA DI PANE E...


Qualche foglia di radicchio
e di aglio un solo spicchio,
una goccia di buon vino
e di olio un bicchierino.
Salta tutto a vivo fuoco
e rimescolalo un poco.
Chiudi gli occhi e senti bene
il profumo che ne viene:
dell'inverno ne ha il sapore
del viola il bel colore.
Quando tutto è ben stufato
potrà essere gustato
su del pane ben tostato
con del pepe macinato.

In mezzo ad una miriade di blog culinari mi piace presentarmi così, con qualche frase in rima che sia capace di rendere il senso del mio cucinare. La cucina di Celeste, ovvero la mia cucina, fatta di gusti semplici, ingredienti scelti con cura e con amore secondo la stagionalità; una cucina che nasce dalla fantasia e dalla creatività mista a quelli che sono i ricordi di una vita, le esperienze, le risate e i dolori, i viaggi e  tutte le immagini e i sapori che conservo negli occhi, nel palato e nel cuore. Perché le emozioni che hanno segnato il mio crescere, belle o brutte che siano, sono in qualche modo legate al ricordo di un gusto, di un odore, di un posto dove ho mangiato, capaci di arricchire le mie conoscenze sul cibo e diventando dei punti saldi che mi hanno reso la Celeste di oggi.
Benvenuti nel mio piccolo regno, dove mi sento una matta felice e consapevole e dove do ampio sfogo a tutto quello che bolle nella pentola del mio io più profondo.

Celeste



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