martedì 25 settembre 2012

CHICCHE di PATATE al CHIANTI, SPECK e NOCI MANTECATE al MASCARPONE

A volte faccio davvero tanta fatica a rimettere insieme i pezzettini di questo assurdo ma meraviglioso puzzle che è la vita. Tutti quei pezzettini dalle sfaccettature differenti, sagome indistinte ma che insieme, una accanto all'altra, vanno a formare un disegno. Bene, è da un po' di tempo che mi scervello per capire come accostarli fra di sè, li provo e li riprovo tra di loro, gli cambio di posizione, li giro su ogni lato però incredibilmente non riesco a trovare gli incastri, di conseguenza mi è impossibile riuscire a capire quale sarà il loro disegno finale. E' curioso anche notare quanto assurde e impressionanti siano le figure che vanno formandosi, in un divenire di immagini faticosamente comprensibili, a volte magnifiche e più spesso terribilmente complicate.  I puzzle mi sono sempre riusciti, fin da quando ero piccola, mi bastava un colpo d'occhio per capire quale pezzo andasse accostato ad un altro; velocemente incastravo, spostavo, componevo il disegno, inserivo l'ultimo tassello con grande eccitazione. 
Poi però non ricordo quando ho smesso di saperlo fare. 
E più mi arrovello e meno mi riesce, anche se la curiosità di vedere compiuta l'opera aumenta creando ansia, aspettativa e dipendenza. Il problema principale è che i pezzi aumentano. La scatola si fa ogni giorno più piena, pezzi sempre più complicati si aggiungono agli altri, colori sempre diversi si mescolano ai precedenti, tanto che davvero diventa impossibile capire come ognuno di questi pezzi sia compatibile con un altro. E dedicare tempo a questa sfida richiede uno sforzo enorme, energie che pensi di non possedere dentro di te, voglia di mettersi in gioco e tanta tanta pazienza. 


Oggi una ricetta semplicissima ma di gusto, adatta per queste serate d'inizio autunno, sapori intensi ma cremosi al palato da abbinare ad un buon bicchiere di vino ( quello che avrete usato per cucinare andrà benissimo, per quello consiglio di utilizzare un Chianti di buona qualità, così poi berlo sarà un piacere ).

INGREDIENTI:
( per due persone )

- 250 g di chicche di patate
- 50 g di speck in una fetta tagliata alta ( circa mezzo cm )
- quattro noci
- 1/2 bicchiere di vino Chianti
- tre cucchiai di mascarpone
- olio evo
- 1 spicchio d'aglio
- pepe nero



Tagliare a dadini lo speck e rosolarlo in una padella dopo aver fatto imbiondire uno spicchio d'aglio intero in tre cucchiai d'olio. Rimuovere l'aglio, sfumare con il vino Chianti e cuocere per qualche minuto. Spegnere la fiamma e aggiungere le noci tritate. Cuocere le chicche di patate in acqua poco salata, scolarle appena vengono a galla e saltarle in padella con il condimento, spegnere la fiamma, mantecare con il mascarpone e servire con una generosa spolverata di pepe nero macinato. 





Sento il bisogno di schiodare i piedi da queste quattro mura e spiccare il salto... Atterrare lontano, aprire gli occhi su nuovi orizzonti, sentirmi così piccola davanti alle cose veramente grandi del Mondo per poter ricominciare a capire. Ho bisogno di nuova consapevolezza, ho bisogno di andare.

Perciò partiamo partiamo
Che il tempo è tutto da bere
E non guardiamo in faccia nessuno
Che nessuno ci guarderà
Beviamo tutto sentiamo il gusto del fondo del bicchiere
E partiamo partiamo
Non vedi che siamo
Partiti già?

( "Viaggi e Miraggi", F.De Gregori )






















lunedì 10 settembre 2012

COUS COUS con JULIENNE di POLLO SPEZIATO, ZUCCHINE e SALSA di YOGURT al LIMONE e BASILICO

Mi addormento su una spiaggia desolata, mentre il riverbero delle onde culla i miei sogni confusi e il sole basso sull'orizzonte scalda questa pelle segnata da passati dolori. Solo sabbia bianca attorno a me e un mare infinito, il silenzio rotto unicamente dalle strida di un gruppo di grossi uccelli che si contendono un pezzo di pesce. Il mare tiepido mi bagna i piedi delicato, sogno di squali e pesci pagliaccio che fanno capolino timidi dal loro anemone, sogno di occhi aperti sott'acqua e corpo leggero, di assenza di gravità e...
"Può salire più velocemente, signorina, vorremmo arrivare in cima prima di sera".  La coppia sessantenne dietro di me, cappello in testa e occhiali da gita, mi sollecita a sbrigarmi per non rallentare la loro tabella di marcia, mi scuso con un sorriso impacciato mentre il mare si dissolve e in un attimo scompare la sabbia fine e ricompaiono sotto le mie scarpe gli infiniti scalini della Tour Eiffel. Vorrei fotografare ogni passo, ogni pensiero che salirà con me fino in cima per poter essere poi gettato dall'alto nel cielo di Parigi. Credo che alcuni di questi pensieri si libreranno leggeri come piume, altri si schianteranno a terra con un tonfo sordo. 
"Com'era magica Parigi da là sopra", penso mentre sobbalzo sul sedile della vecchia Jeep reggendomi maldestramente dove capita per evitare di essere sbalzata fuori dal mezzo. La guida tanzanese mi rassicura in un buffo inglese che ormai manca poco al Lago Manyara: là potremo osservare abbeverarsi ippopotami, giraffe, gnu, zebre e se saremo fortunati lungo il tragitto potremmo anche incontrare qualche leone. Si respira un'aria ancestrale, un odore di selvaggio mi entra nelle narici e mi lascia inebriata e sognante quando alla mia destra, a poca distanza da noi, scorgo un branco di elefanti intento a camminare in una fila ordinata. Possenti e maestosi si dirigono verso il lago, socchiudo gli occhi per non farmi accecare dal sole...
"Però i leoni alla fine non li abbiano visti" dico riaprendo gli occhi, come se gli elefanti stessero ancora camminandomi davanti. Brindiamo facendo tintinnare i nostri piccoli bicchieri, poi il sake caldo ci scivola in gola, riscaldandoci piacevolmente. Asako fa la fotografa e vive a Shibuya, il quartiere dove, sedute in un piccolo ristorante, stiamo gustando dei ramen favolosi.  Dalla vetrina osservo assorta la miriade di luci che illumina la notte di Tokyo e il riflesso delle stesse che brilla negli occhi della mia nuova amica.
"Ma tu cosa ci facevi con quell'aria sognante in mezzo al Misir Carsisi di Istambul?" la voce delicata di Asako mi riporta al presente. 
"La stessa cosa che facevi tu" sorrido. "Fotografavo. Annusavo. Vivevo".
Ridiamo sonoramente innalzando nuovamente i bicchierini di sake. 
Ci eravamo contese uno scatto su un banco di spezie che era sembrato meravigliosamente fotogenico ad entrambe ed era stato grazie ai suoi consigli di esperta che ero riuscita a scattare una foto davvero unica. E davanti ad una tazza di caffè turco le mostravo i miei tesori. I miei preziosi scatti, i miei meravigliosi ricordi del mondo. Non ero una fotografa brava come lei, naturalmente, ma in quell'occasione ebbi modo di mostrarle cosa i miei occhi, il mio naso, la mia bocca e il mio spirito avevano vissuto: la piramide rossa di Dahshur, le meraviglie del Sognefjord, la spettacolare migrazione dei caribù attraverso la tundra artica, Plaza de Toros al tramonto, l'Abbazia di Mont Saint Michel, le rovine azteche di Cacatxla, gli occhi vispi di una volpe della Patagonia, un piatto di riso ad Adampur, il sorriso dei bambini di un villaggio mongolo...

Vorrei partire, alla ricerca di me stessa.



Un piatto unico completo e mediamente leggero perchè privo di troppi grassi, impreziosito dal sapore deciso del sale affumicato e del pepe nero che si contrappone alla delicatezza delle zucchine e della fresca salsina allo yogurt che lo accompagna.

La bellissima ciotola proviene dalla Turchia, regalo delle mie amiche alle quali ho dedicato questa cena.

INGREDIENTI:
( per 3 persone )

- 350 g di petto di pollo
- 500 g di zucchine
- 210 g  di cous cous precotto
- 2 spicchi d'aglio
- 1/2 bicchiere di vino bianco
- sale affumicato in fiocchi
- pepe nero
- olio evo
- 300 g di yogurt greco
- 1 limone non trattato
- qualche fogliolina di basilico

Grigliare il pollo sulla piastra dopo averlo cosparso di pepe nero e sale affumicato macinato su entrambi i lati, una volta cotto tagliarlo a julienne e metterlo da parte.
Tagliare a rondelle fini le zucchine, scaldare qualche cucchiaio d'olio con gli spicchi d'aglio pelato e prima che prendano colore aggiungere le zucchine, salare, dopo qualche minuto sfumare con il vino bianco, coprire e lasciar cuocere per circa 15 minuti. 
Preparare il cous cous versandolo in un tegame basso e largo, aggiungere un cucchiaio d'olio  e amalgamare il tutto sgranandolo bene con una forchetta. Aggiungere 300 ml di acqua bollente salata, coprire con un coperchio e lasciar riposare per cinque minuti. Sgranare nuovamente il cous cous con un mestolo di legno, lasciar intiepidire, aggiungere il pollo e le zucchine, mescolare bene e servire accompagnato da una salsa ottenuta emulsionando lo yogurt greco con 2 cucchiai d'olio, 1 cucchiaio di succo di limone, la scorza di limone e qualche fogliolina di basilico tritato.



Quando ero più giovane credevo che esistesse libertà

( "Arabian song", Franco Battiato )





lunedì 3 settembre 2012

NAPULE E' MILLE CULURE...

Grazie... a chi di sorrisi me ne ha regalati tanti, a chi mi ha fatta sentire a casa, a chi ha pensato a me da lontano, ogni giorno.
Grazie alle risate, al panino alle tre di mattina, ai mille caffè -rigorosamente con l'acqua-, alle partite a scopone, alle luci e ai colori, ai sapori e agli odori di questa città dai mille volti.
Grazie al mare che mi ha cullata, al buongiorno del Vesuvio ogni mattina, alle strade piene di gente, ai rumori di voci e di vita ad ogni ora. 
Grazie alle melanzane a funghetto e alla mozzarella di bufala, grazie a Mammina, grazie agli scherzi e ai nostri motti, ripetuti come mantra per tutta la vacanza. 
Grazie ai "ce l'ho", alle mie infradito tutte rotte, al balsamo lasciato in auto, alle vostre traduzioni perchè altrimenti certe volte non avrei capito niente.
Grazie ad ogni sanpietrino che ha accolto i miei passi, ad ogni scorcio che ha accettato i miei occhi curiosi, a tutti i buongiorno i buonasera e i buonanotte.

Grazie amici miei perchè avete reso indimenticabili questi giorni.
luci e ombre a Piazza Plebiscito

banchi di pesce

un simpatico trio

le volte di Galleria Umberto

Piazza del Plebiscito


i quartieri spagnoli

Nennella

il cuore di Napoli
Napoli by night

verso Sorrento

una barca

saponi a Sorrento

limoni

fruttaroli

carretto e cavallo

Chiostro di San Francesco a Sorrento 
discesa




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