Ci sono cose che non riesco a spiegarmi. Ci penso a fondo e cerco di trovare un perchè, una spiegazione del motivo per cui accadano certe cose ma resto così basita e perplessa dal fatto di non trovare risposta alcuna che vorrei soltanto potermi rifugiare in un cantuccio del mondo dove queste cose siano lontane, tapparmi le orecchie e fare finta che non esistano. Siccome questo non è possibile e far finta che certe cose non siano reali non è un bene, continuo ad arrovellarmi e a soffrire per quello che mi succede intorno, impotente nel mio piccolo mondo fatto di piccole buone azioni che però sembrano una goccia nel mare. Certo, è dalle piccole cose come i semi che nascono le grandi cose, ma a volte i tuoi sforzi sembrano così vani che ti chiedi a cosa servano se non ad alimentare la speranza che forse, un giorno, certe cose possano cambiare. Non riesco a rimanere impotente di fronte alla cattiveria dell'uomo, alla violenza gratuita e ai soprusi verso gli altri essere viventi, siano essi persone o animali, verso la Terra sulla quale miracolosamente, vuoi grazie a un Dio o al caso, ci ritroviamo e che dovremmo trattare e rispettare come un regalo meraviglioso invece di stuprarla continuamente. Sono arrabbiata. Dico la verità, ultimamente, forse sbagliando, non riesco più nemmeno ad accendere la televisione per guardare un telegiornale. Sono stanca delle notizie negative e ancor di più di quelle fasulle e inutili che riguardano i vip, delle rubriche di cucina, di quelle facce finte e patinate, di quei sorrisi ipocriti. Stanca da sempre della pubblicità, della moda, intollerante verso la cronaca nera e tutto quel corollario perverso e morboso che la segue. Stanca della crisi, di tutto quello che ruota attorno ai soldi, del lusso sfrenato concesso a inutili bastardi che hanno tra le mani una ricchezza che sono incapaci di gestire e che utilizzano solo causando sofferenze agli altri e la possiedono proprio per questo.
Preferisco trovare conforto nelle parole dei cantanti che per me son come poeti. In quel modo posso immaginare il mondo come lo vorrei, posso chiudere gli occhi e sognare, posso piangere, arrabbiarmi, essere solidale o dissentire, ridere, emozionarmi. E ancor di più sbizzarrire la mia fantasia leggendo un libro o disegnando, risolvendo cruciverba difficili in sfide ogni giorno più dure. O guardare un bel film, esclusivamente in dvd, anche se il canone Rai mi tocca pagarlo. Pensatemi pure snob e disinformata, ma il mio tempo preferisco impegnarlo in ciò che mi arricchisce l'animo piuttosto che in ciò che mi impoverisce la mente. Mi spaventa pensare al futuro, a quello che troveranno i bambini che curo ogni giorno, all'eredità che gli stiamo lasciando. E ovviamente, ancor di più, mi spaventa pensarlo per i figli che desidero. Non fraintendetemi, nel mio cuore e nella mia mente la speranza è vivida, ma raffrontarsi ogni giorno con una realtà così sfasciata è demoralizzante e frustrante, ti fa sentire impotente, sembra vanificare tutti i tuoi sforzi. L'altro giorno, attonita di fronte a certi orrori rivolti agli animali che sicuramente conoscerete e che non sto a raccontare qua, avrei voluto sfondare lo schermo del computer, acchiappare con le mani quelle persone e farle a pezzi. Avrei voluto gridare basta, fermare quel dolore, avevo gli occhi sbarrati e il cuore sembrava quasi si volesse fermare tanto incapace era di credere a quello che sentiva, eppure non potevo fare niente, ero completamente inerme. E ditemi se questo non è frustrante, se non bisogna essere imbestialiti oltre che indignati e addolorati. Ma siccome, come diceva il grande Bertoli, il vento soffia ancora, continuerò a rimboccarmi le maniche e a sperare e credere che davvero, in qualche modo, questo mondo possa ancora essere salvato.
INGREDIENTI:
( per 2 persone )
- 120 g di quinoa
- 3 patate medie
- 350 g di zucca pulita
- brodo vegetale
- olio evo
- 1 spicchio d'aglio
- pepe bianco in grani
Sciacquare la quinoa sotto l'acqua corrente dopodichè lasciarla a bagno per circa 15 minuti; tagliare la zucca e le patate in pezzi piccolissimi. In una casseruola scaldare quattro cucchiai di olio evo con l'aglio, appena avrà preso colore aggiungere le verdure, salare e lasciarle insaporire per qualche minuto, poi coprirle con brodo vegetale bollente. Lasciar cuocere per circa 15 minuti finchè non saranno abbastanza morbide e il brodo si sarà ritirato, togliere dal fuoco e frullare. Rimettere sul fuoco, aggiungere la quinoa, aggiustare di sale e cuocere per altri 15-20 minuti, eventualmente aggiungendo altro brodo. Servire calda con una spolverata di pepe bianco macinato al momento, un filo d'olio buono e, a piacere, parmigiano grattugiato in scaglie.
Spruzza l'acqua alle navi sulla propra
E sussurra canzoni tra le foglie
bacia i fiori li bacia e non li coglie
Eppure sfiora le campagne
Accarezza sui fianchi le montagne
E scompiglia le donne tra i capelli
Corre a gara in volo con gli uccelli
( "Eppure soffia", Pierangelo Bertoli )